Il ritmo musicale aiuta chi convive con Parkinson e parkinsonismi: migliora l’andamento del cammino e la qualità della vita.
Il Festival della Canzone Italiana, meglio noto come Festival di Sanremo, è un evento che dal 1951 tiene milioni di italiani incollati allo schermo. Molti brani presentati su quel palco sono diventati parte della cultura collettiva, grazie a melodie orecchiabili che restano impresse nella memoria.
Ma oltre a regalarci emozioni, la musica può anche offrire benefici terapeutici, soprattutto per chi convive con disturbi neurologici che compromettono il linguaggio e il movimento, come la malattia di Parkinson, le neuropatie periferiche e i parkinsonismi.
Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha approfondito il ruolo della musica come strumento riabilitativo non invasivo. Durante la settimana sanremese, quindi, potremmo non solo goderci il bello della diretta, ma anche scoprire come utilizzare la musica in un’ottica di benessere.
Cantare per parlare e respirare meglio
Quante volte un ritornello entra in testa e lo si canticchia per giorni? Ecco, quello potrebbe diventare l’alleato perfetto per chi soffre di malattia di Parkinson!
Il canto non è solo un piacere, ma un’attività che coinvolge il circuito audio-motorio del cervello. Per questo motivo, viene studiato come possibile terapia riabilitativa per il linguaggio e il controllo motorio in persone con Parkinson e parkinsonismi.
Diversi studi hanno dimostrato che il canto aiuta a stimolare l’attività neuronale e a rafforzare la connettività tra le aree cerebrali coinvolte nel movimento e nella respirazione.
In particolare, cantare comporta:
✔ Inspirazioni rapide e profonde seguite da espirazioni controllate, migliorando la capacità respiratoria.
✔ Allenamento della voce, aumentando la forza muscolare e la resistenza vocale, spesso compromesse nei pazienti con Parkinson.
✔ Miglioramento del ritmo e della fluidità del linguaggio, grazie alla struttura melodica del canto.
Inoltre, il canto può portare benefici al sistema cardiovascolare. Uno studio condotto dall’Università di Uppsala in Svezia ha rilevato che la variabilità della frequenza cardiaca è significativamente maggiore nei cantanti professionisti rispetto agli amatori, suggerendo che allenare la voce significa anche allenare il cuore.
Ma i vantaggi della musica non si fermano alla voce: può anche essere una grande alleata nel migliorare il cammino.
Il deficit del timing e il ruolo del ritmo
Il Parkinson e i parkinsonismi compromettono il controllo motorio a causa della degenerazione dei neuroni dopaminergici della substantia nigra. Questo porta a una serie di difficoltà motorie, tra cui la perdita della percezione e del controllo del tempo, nota come deficit del timing.
Esistono due tipi di timing:
- Timing esplicito, che dipende dalla capacità del cervello di generare internamente il ritmo per i movimenti. Questo è compromesso nel Parkinson, causando bradicinesia (movimenti lenti), difficoltà di coordinazione e problemi nella scrittura e nella deambulazione.
- Timing implicito, che invece si basa su stimoli esterni come suoni o segnali visivi. Questo rimane in parte intatto nei pazienti con Parkinson.
Ed è qui che la musica entra in gioco. La terapia basata sul ritmo sfrutta la capacità del cervello di sincronizzare i movimenti con stimoli uditivi, compensando il deficit di sincronizzazione interna e migliorando il controllo motorio.
Camminare a ritmo di musica aiuta.
Studi di neuroimaging hanno dimostrato che la stimolazione ritmica uditiva attiva le aree cerebrali coinvolte nel movimento, come la corteccia premotoria, l’area supplementare motoria (SMA), il cervelletto e i gangli della base.
Il battito di una canzone può funzionare come una guida ritmica, aiutando a regolare il passo e a migliorare la fluidità della camminata. Questo approccio è efficace nel ridurre gli episodi di freezing, cioè i blocchi improvvisi che impediscono di iniziare o proseguire il cammino.
Integrare la musica nella quotidianità può diventare una strategia riabilitativa semplice ed efficace:
🎵 Tenere il ritmo schioccando le dita o battendo il piede può migliorare la coordinazione.
🎤 Canticchiare una canzone mentre si cammina aiuta a mantenere un’andatura regolare.
🎶 Utilizzare un metronomo o una playlist con battiti regolari può favorire la ripresa del controllo motorio.
Ma la musica non è l’unico strumento disponibile: esistono anche tecnologie innovative per migliorare la deambulazione.
Gondola AMPS: una tecnologia per migliorare il cammino
Se la musica può rappresentare una strategia utile da mettere in campo durante la camminata, Gondola AMPS è una terapia non invasiva che permette di affrontare i problemi del cammino in maniera specifica.
Questa tecnologia utilizza una stimolazione meccanica plantare per attivare le vie nervose coinvolte nel controllo del movimento. In pratica, invia impulsi mirati ai piedi per potenziare la connessione tra il sistema nervoso periferico e quello centrale, migliorando così la fluidità del passo e riducendo il rischio di cadute.
✔ Effetti immediati: molti pazienti notano benefici già dopo la prima seduta.
✔ Facile da usare: il trattamento dura solo 90 secondi, il tempo di una canzone!
✔ Utilizzabile a casa: una volta impostata la terapia, può essere effettuata in autonomia.
Questa tecnologia rappresenta un passo avanti nelle strategie riabilitative per il Parkinson, affiancandosi alla musica come metodo per migliorare la qualità della vita.
Musica e movimento: un binomio vincente
Dalla voce al cammino, il ritmo si conferma un elemento chiave per affrontare le sfide della malattia di Parkinson.
Se una canzone può farci battere il cuore, può anche aiutarci a ritrovare il passo. E così il Festival di Sanremo oltre a regalare emozioni a spettatori in Italia e nel mondo, può anche offrire un’ispirazione concreta per migliorare la vita di chi convive con il Parkinson.
La musica non è solo intrattenimento: può diventare una terapia, un supporto, un’alleata preziosa per la salute.
Fonti: